Ambivalenza delle frontiere

Ambivalenza delle frontiere

Dialoghi n.1/2024
Numero 
1/2024
Editoriale 
5

La porosità si addice alle frontiere perché è propria della vita, che non sopporta separazioni o settorializzazioni troppo nette. Saper abitare le frontiere, attraversandole, è quello che ci è chiesto nella comprensione della realtà e perché l'umano fiorisca.

Primo piano 
9

L’itinerario assembleare dell'Azione cattolica si presenta come un laboratorio di vita democratica attraverso la partecipazione a una vita associativa ed ecclesiale che promuove l’impegno nella costruzione della città.

14

La crisi climatica globale mostra le interconnessioni tra i paesi e acuisce il problema delle disuguaglianze. La via d'uscita da percorrere, come è apparso chiaro a Dubai, non può che essere quella del multilateralismo.

Dossier 
19

Implicando la relazione ad altri le frontiere, come i confini, possono essere uno spazio di arricchimento e di sviluppo oppure un luogo di respingimento e di umana miseria. Il senso dell'umano si gioca non poco nel modo in cui le concepiamo e le viviamo.

26
Porosità dei confini tra biologia, architettura e geopolitica

Forum

34
Le frontiere nella storia e nel tempo presente
43
Rive, periferie e altri muri: la violenza della frontiera
51
Membrane. Gli incredibili confini della vita
58
Ambivalenza delle frontiere nelle relazioni intersoggettive
66
Dal dialogare “frontale” all’intrattenersi
Eventi & idee 
76

Lo sviluppo dell’IA e la sua rapida diffusione in molti ambiti della nostra vita – dalla politica alla sanità, dalla burocrazia ai media – ha imposto una riflessione profonda ai massimi decisori istituzionali. Senza negarne gli indubbi pregi e le straordinarie possibilità, è altrettanto essenziale pensare la governance di tali strumenti, in modo da garantire i diritti della persona, diminuendo o eliminando distorsioni, sbilanciamenti di potere, scarsa equità.

81

La cronaca, spesso, provoca la società a rivedere il proprio sistema educativo e l’opinione pubblica interpella la Scuola affinché preveda attenzioni specifiche attorno ad alcune questioni, tra le altre quella dell’affettività e della relazione. Giusto, ma solo se non si pretende di educare aggiungendo ore e se si pensa la Scuola in una rete più ampia di agenzie educative generative.

Il libro & i libri 
85
Per un umanesimo rigenerato

Recensione a E. Morin, L’avventura del Metodo. Come la vita ha nutrito l’opera

89
Tensione escatologica e ordine politico

Recensione a O. Cullmann, Dio e Cesare

93
Il populismo pregiudica la democrazia

Recensione a A. Scurati, Fascismo e populismo. Mussolini oggi

98
Per narrare bene occorre educarsi bene

Recensione a N. La Sala, L’universo narrativo dei social media. Racconto e responsabilità al tempo della rete

Profili 
102

A ottant’anni dalla morte di Simone Weil ci sono ancora eredità del suo pensiero? Sì, molte, poiché parla ancora alla nostra intelligenza, provoca la nostra partecipazione, ci convoca ancora sulle tante soglie sulle quali attendere: come quelle della possibilità di una piena giustizia, come quelle della fascinazione del potere e del suo depotenziamento, come quella di un pensare il femminile in modo aperto e decentrato.