L’uso politico della religione
Una riflessione sull’uso politico della religione e la sua inevitabile strumentalizzazione si rende necessaria in tempi che vedono fenomeni di questo tipo diffusi in tutto il pianeta, al punto da apparire quasi strutturali. Fenomeni che suscitano maggiori attenzioni quando sorgono o si trasformano in movimenti politici che si richiamano esplicitamente alla religione nel loro agire e creano condizioni di chiusura, di conflitto e di esclusione. Con rischi evidenti di frammentazione interna e di destabilizzazione anche internazionale.
Editoriale
Dentro il nesso religione e politica
di Pina De SimoneChe cosa c’è all’origine della strumentalizzazione politica della religione che il nostro tempo registra in tante parti del mondo? Sicuramente la volontà di un certo potere politico di trovare scorciatoie per garantirsi il consenso, senza passare attraverso l’argomentazione e la giustificazione delle scelte. Sicuramente la crisi delle forme della democrazia e l’incertezza del contesto culturale, sociale, economico. Ma c’è anche una più originaria corrispondenza: il rapporto tra politica e religione con i significati rispettivamente messi in campo, gli intrecci che si danno nella ricerca di ciò che è essenziale alla vita e nella tessitura di quel che accomuna.
La strumentalizzazione è possibile perché l’esperienza religiosa ha a che fare con la dimensione politica dell’esistenza e perché la politica non è mai semplicemente un insieme di procedure di ordine tecnico per la soluzione di questioni, ma chiama in causa significati che orientano la vita comune e danno ad essa una...